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Nell’innovazione la velocità è uno degli elementi più importanti per creare leadership all’interno delle organizzazioni e sul mercato, soprattutto quando il contesto è fluido e le opportunità sono alla portata di tutti (elevata competizione).

Per questo è più che mai importante per i leader prendere in considerazione che:

attendere il consenso generale sulle decisioni è il modo migliore per non prendere decisioni

Questa frase mi ha colpito particolarmente perché ne condivido appieno il concetto.

Ho avuto il piacere di scoprirla in questo video di Carmen Medina, che mi è stato caldamente suggerito.

Non a caso la capacità di decidere in tempi brevi e con convinzione è la prima delle 4 caratteristiche che hanno in comune i CEO che hanno ottenuto performance eccellenti in azienda (per approfondire la ricerca si rimanda al seguente articolo).

Della velocità nell’agire e di altri elementi di leadership nell’innovazione si parlerà nel seguente articolo, per punti partendo sempre da una tagline riassuntiva di quanto esposto, in grado di fissare  il concetto.

La scelta giusta di oggi non è detto che lo sia anche domani

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Il tempo è parte del contesto nel quale agiamo, trascurare questa componente è un gravissimo errore che purtroppo vedo fare spesso.

Dobbiamo sempre tenere a mente che le migliori decisioni sono legate al contesto e quindi specificatamente al tempo nel quale sono stati raccolti i dati ed è avvenuto (rapidamente) il processo che ha determinato le soluzioni.

Non prendere decisioni equivale a non avanzare, oppure consentire un avanzamento per abbrivio in modo sconnesso tra i diversi reparti di un’organizzazione e senza una strategia comune. Mentre oggi è più che mai necessario avanzare costantemente in modo agile e coeso.

Avanzare è il modo migliore per mostrare vitalità, capacità di sfidare intelligentemente le avversità che attanagliano le organizzazioni e motivare le persone ad agire (per reagire).

È come nello sport, se non ci si allena in modo convinto, tentando sempre nuove sfide, non si avanza e il fisico, così come il morale, non sarà al massimo. Perché tutti desiderano stare accanto a chi si prende cura di se e degli altri, senza lasciarsi andare o, peggio, assumendo atteggiamenti passivi che non fanno altro che azzerare il morale, entrando in una spirale discendente negativa.

Grazie alla Leadership Efficace è possibile agire positivamente per adottare le migliori soluzioni legate al contesto, gestendo i rischi associati e motivando i propri colleghi e collaboratori a fare altrettanto, con lungimiranza e perseveranza intelligente (non ottusa).

Tutti ammirano l’intraprendenza, nessuno è affascinato dall’immobilismo

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L’immobilismo può essere passivo o attivo.

Nel secondo caso solitamente si manifesta attraverso la difesa a oltranza dello status quo. Questo atteggiamento genera mediocrità che non stimolerà mai nessuno a crescere, l’unico effetto concreto sarà quello di attrarre altri mediocri a essere complici di un ambiente senza stimoli e competitività.

Dobbiamo essere noi i primi agenti del cambiamento, capaci di credere nelle sfide e stimolare altri a farlo, con intraprendenza. Anche perché se

non ci crediamo noi, non lo farà nessun altro

Passione e metodo sono essenziali nell’innovazione e permettono alle organizzazioni e alle persone di ottenere gli obiettivi posti, riuscendo a guidare progetti di successo, in modo efficace.

Per coinvolgere le persone nel perseguire obiettivi sfidanti dobbiamo individuare i perché profondi, che abbiamo definito, in un precedente articolo, “i perché dell’innovazione“, in grado di spronarci a fare del nostro meglio e stimolarci nel trovare le soluzioni ai problemi e non viceversa.

Sarà così possibile abbracciare lo spirito di intraprendenza e abbandonare l’immobilismo, come scelta consapevole.

Sbagliare è accettabile

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O per essere estremamente chiari:

L’unico modo per non sbagliare è non fare!

Colpevolizzare gli errori, senza avere una vera gestione dei rischi in atto, significa promuovere una cultura dell’immobilismo (e qui torniamo al paragrafo precedente).

È fondamentale comprendere che sbagliare è e deve essere accettabile, perché è parte del percorso di ricerca delle migliori soluzioni. Naturalmente ci si deve impegnare, in caso di errore, a risolvere il problema per giungere al successo durevole delle organizzazioni.

Il percorso sopra citato è la ricerca virtuosa e senza fine del modello vincente per un’organizzazione, ovvero l’abito su misura da realizzare grazie all’ibridazione delle migliori metodologie gestionali, per innovare ogni giorno con un chiaro pensiero strategico in grado di “scaricare a terra” le soluzioni individuate dall’organizzazione attraverso efficaci progetti di innovazione.

Creatività e metodo non sono antagonisti

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La ricerca della “conformità“, in senso ampio, non solo legata al rispetto legislativo, è un elemento fondante del processo di innovazione, che deve essere affrontata senza alcun antagonismo con il processo inventivo-creativo, ma bensì integrato utilmente al fine di generare valore (per approfondimenti si rimanda al seguente articolo).

All’interno dell’analisi del contesto attuale e futuro, nel quale vogliamo che le innovazioni siano adottate in modo diffuso e duraturo, dobbiamo necessariamente considerare gli obiettivi ONU 2030 e l’innovazione sostenibile. In caso contrario la nostra proposta non sarebbe sostenibile nel medio-lungo periodo.

Per poter trovare le migliori soluzioni da proporre le collaborazioni sono fondamentali.

È necessario investire in relazioni attraverso network in grado di portare vantaggi grazie alla capacità dei suoi membri di creare o ridistribuire valore (*) ai clienti finali. Queste relazioni includono soggetti in grado di fare ricerca, di gestire i progetti, di analizzare il mercato, di sviluppare soluzioni operative (hardware e software), di agevolare l’adozione delle proposte… ovvero quanto necessario alla buona riuscita del progetto di innovazione.

(*) la norma UNI ISO 56000:2020 Gestione dell’innovazione – Fondamenti e vocabolario definisce valore come “benefici derivanti dal soddisfacimento delle esigenze e aspettative, in relazione alle risorse utilizzate“.

Cercare la condivisione prima di agire non è sempre efficace

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Ripartiamo dalla prima citazione di questo articolo.

Tutti vogliono far parte di un gruppo di persone in grado di decidere per il bene comune, di avere una visione chiara della situazione e una comprensione del contesto in cui ci si muove. Il lavoro di gruppo, se ben strutturato, è in grado di far ottenere risultati che i singoli non potrebbero mai sognarsi di ottenere.

C’è un però in tutto questo. Perché

quando la condivisione serve a diluire le responsabilità, il processo cessa di essere virtuoso

La minaccia in questo caso è quella di contribuire alla nascita di una cultura degli errori all’interno delle organizzazioni, che limiti la capacità di generare valore e aumenti la dispersione degli sforzi.

Mentre la vera opportunità, nel saper gestire i gruppi di lavoro, è quella di contribuire a creare una cultura organizzativa per una strategia adattiva ai mercati.

Per strutturare un lavoro di gruppo efficace ed efficiente per l’innovazione è necessario mettere in atto un sistema di gestione dedicato che sia robusto e in grado di incrementare lo spirito di innovazione all’interno dell’organizzazione, attraverso un chiaro framework nel quale potersi inserire per generare valore nel medio-lungo termine.

Il sistema di gestione dell’innovazione dovrà essere supportato dai migliori strumenti di business e di innovazione in grado di farci pensare in modo assolutamente nuovo per “spezzare la routine quotidiana” e permetterci di sfruttare a pieno le potenzialità presenti e future.

Conclusioni

Ritengo che la velocità sia tra i principali elementi di leadership nell’innovazione che le organizzazioni devono mettere in campo al fine di ottenere gli obiettivi posti e puntare a una crescita sostenibile.

I ritardi nell’agire hanno un impatto doppiamente negativo sui progetti (per approfondimenti si veda “7. Gestiamo il tempo” nel seguente articolo).

La velocità di azione non è però l’unico elemento di leadership nell’innovazione, ma va bilanciato con altri, mantenendo sempre il focus sul significato di innovazione:

entità nuova o modificata, che realizza o redistribuire valore

(fonte: ISO 56000).

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