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Premessa

Di innovazione sostenibile abbiamo già parlato in un recente articolo. Di seguito vogliamo ulteriore approfondire i termini “innovazione” e “sostenibilità” a beneficio delle organizzazioni che vogliono cimentarsi in questa importante sfida.

Le domande da porsi

Porsi delle domande è sempre un ottimo punto di partenza e sintomo di capacità critica per una continua crescita intellettuale.

Meglio quindi farsi le domande giuste…. e

Cosa significa innovare? o Cosa significa sostenibilità?

Non sono i quesiti fondamentali da cui partire, seppur certamente importanti e ai quali daremo seguito successivamente nel presente articolo.

Perché è importante l’innovazione sostenibile per me e la mia azienda?

Questa è la domanda fondamentale, che parte dai perché, dalla motivazione profonda che può ispirare noi e i nostri collaboratori verso un percorso di cambiamento che comporterà sempre impegno e qualche rinuncia.

Sui perché dell’innovazione abbiamo già parlato e i contenuti rimangono assolutamente attuali nel riuscire a “colpire” il Sistema Limbico, dove risiede la mente emozionale, molto più rapida di quella razionale perché tende a passare immediatamente all’azione (riconosce le cose che per noi sono di valore).

Così facendo aumenteremo le probabilità di successo attribuendo un significato più profondo e “nostro del risultato da ottenere rispetto a una semplice consegna o adempimento richiesto.

Cosa significa innovare?

Partiamo da alcune definizioni di innovare.

La prima è enciclopedica:

Mutare uno stato di cose, introducendo norme, metodi, sistemi nuovi (fonte: Treccani)

Mentre la seconda deriva dall’evoluzione del concetto di innovazione, che non tratta solo le invenzioni:

L’innovazione è l’implementazione di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (sia esso un bene o un servizio), o di un processo, un nuovo metodo di marketing o un nuovo metodo organizzativo in ambito di business, luogo di lavoro o relazioni esterne. Fu l’economista austriaco Joseph A. Schumpeter, già nel 1911, ad introdurre la differenza fondamentale tra invenzione, che non necessariamente comporta l’introduzione sul mercato di un nuovo prodotto o processo, e l’innovazione (fonte: Wikipedia).

Troppo spesso però l’innovazione è stata associata a grandi personaggi della nostra storia, antica e moderna, che sono stati in grado di lasciare il segno.

In realtà l’innovazione non è solo quella epocale, definita “disruptive“, in grado cioè di ri-plasmare il settore di business in cui si opera o addirittura gli stili di vita delle persone. Non deve essere intesa solo così, altrimenti sarebbe qualcosa destinata a pochi (unici direi), invece in realtà innovare è alla portata di tutti.

Questo aspetto è stato splendidamente illustrato nel “Manuale di Oslo“, giunto alla sua 4° edizione (2018), nelle seguenti definizioni di innovazione:

  • Un’innovazione di prodotto è un bene o servizio nuovo o migliorato che differisce significativamente dai precedenti beni o servizi dell’azienda e che è stato introdotto sul mercato.
  • Un’innovazione di processo è un processo aziendale nuovo o migliorato per una o più funzioni aziendali che differisce in modo significativo dai precedenti processi aziendali dell’azienda e che è stato messo in uso dall’azienda.

In entrambi i casi vi sono due elementi fondanti racchiusi nelle definizioni sopra:

  1. Si tratta sempre di cambiamenti dello status del business o dei processi della singola azienda e non in termini assoluti del settore.
  2. Si tratta di qualcosa messo in atto o introdotto sul mercato dall’azienda al fine di portare valore in concreto, non per spirito di novità.

Parliamo in sostanza di innovazione di valore, ovvero un’innovazione che generi valore per l’azienda (es: nuove linee di business, efficienze organizzative…) e non sia solo un’azione pionieristica per poter affermare di essere stati i “primi a farlo“, perché essere i primi è utile solo quando il modello di business funziona.

Cosa significa sostenibilità?

In questo caso le definizioni partono dall’analisi dei modelli di economia esistenti:

Approfondimenti sui modelli di sviluppo sostenibile si trovano nei seguenti articoli “Gli obiettivi ONU 2030 e l’innovazione sostenibile” e “L’economia circolare – il modello che funziona“.

Tornando al tema delle definizioni, certamente la più nota è quella di sviluppo sostenibile contenuta nel Rapporto Brundtland (1987):

è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri

Altrettanto interessante è quella di sostenibilità di Alan AtKisson (2009), che sarà il leitmotiv del Forum nazionale PMI 2019:

abilità di un sistema di continuare a lavorare (ed evolvere) nel lungo termine

Seppur una definizione condivisa non vi sia ancora, in un dibattito sempre più acceso sul tema del riscaldamento globale e in generale dell’impatto delle attività antropiche sull’ambiente, la normazione può venirci in aiuto anche in questo caso, fornendoci una serie di strumenti pratici a supporto delle nostre attività in ottica di sostenibilità.

L’aiuto fornito dalla normazione

È stata recentemente creata la commissione tecnica “ISO/TC 323 Circular economy” in seno all’ISO con lo scopo di:

Creare standard nel campo dell’economia circolare per sviluppare requisiti, quadri, linee guida e strumenti di supporto relativi all’attuazione di progetti di economia circolare

Inoltre, la stessa ISO, sta predisponendo delle linee guida per i “standard writers” (coloro che scrivono le norme ndr.) al fine di tenere in conto i cambiamenti climatici nella pianificazione, redazione, revisione e aggiornamento delle norme ISO e dei documenti simili, ovvero considerare l’adattamento (come rispondere ai cambiamenti climatici) e la mitigazione (ridurre l’impatto antropico sull’ambiente) al cambiamento climatico come elementi incorporati negli standard di tutti i settori.

L’opportunità di potersi avvalere di standard per lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni di innovazione sostenibile è quella di accedere a una sintesi delle migliori best practice internazionali, a livello accademico e di mercato, riconosciute come tali anche sotto il profilo giuridico.

Perché tra innovazione e conformità non vi è alcun conflitto, anzi, senza standardizzazione non sarebbe possibile avere un effettivo e reale benchmark per il posizionamento della proposta di miglioramento e difficilmente si saprà come poterla “scaricare a terra” concretamente per produrre valore.

Sul rapporto tra innovazione e conformità si rimanda al seguente articolo.

Come fare quindi?

Il nostro primo suggerimento è quello di

scoprirsi calabroni

Il calabrone teoricamente non può volare a causa del suo rapporto (a sfavore) tra la massa del corpo e la superficie delle ali. Ma alla fine vola comunque, perché trova le motivazioni e quindi le risorse per farlo.

Allo stesso modo, dato che nelle organizzazioni una cultura finisce per formarsi in ogni caso, che ci piaccia o no, se ci prestiamo attenzione potrà essere una cultura generativa di proposte e progetti di sviluppo sostenibile, capace di far accettare e gestire i rischi all’organizzazione e di incentivare la capacità di confrontarsi sulle idee, dando e ricevendo feedback di miglioramento.

Possiamo far così spiccare il volo alla nostra azienda, qualunque sia la sua dimensione

Questa è la prima e più importante azione verso l’innovazione sostenibile che un leader deve fare,

un’azione quotidiana e non un traguardo da tagliare una volta sola!

Serve aiuto?

ARM Process ha oltre 15 anni di esperienza in innovazione di prodotti e processi presso organizzazioni pubbliche e private. Se avete richieste di approfondimenti su casi specifici non esitate a contattarci.