Per introdurre il titolo “Innovazione vs Conformità” partiamo da una domanda

Nei processi di innovazione rientra anche la ricerca della conformità del risultato alle norme applicabili?

La risposta appare forse scontata, così formulata, ma nella pratica ci si può ritrovare alla fine di un percorso di ricerca dell’innovazione con in mano alcuni risultati e altri, parimenti importanti, mancanti. Tale mancanza spesso non deriva dall’incognita intrinseca ad un processo di innovazione (quindi non noto a priori), ma dalla non esecuzione di una due diligence adeguata a monte dell’avvio del progetto.

Perché?

La risposta è immancabilmente già risuonata in molti altri articoli ed è sempre la stessa:

manca la visione complessiva degli obiettivi che genereranno valore

Da qui è necessario quindi partire.

Innovare (realmente) non è semplice, servono le giuste motivazione ed una capacità non banale di saper leggere le esigenze dei propri clienti e di capire come possiamo migliorare il loro lavoro o la loro vita e, se proprio siamo bravi, potremmo anche riuscire a risolvergli dei problemi. Per fare questo abbiamo bisogno di driver per l’innovazione che ci possano guidare nell’individuare l’idea iniziale da cui far partire l’innovazione.

L’individuazione di tutti gli aspetti che faranno funzionare l’innovazione finale (prestazioni, prodotti, servizi, attestazioni…) è il primo outcome del progetto di innovazione, è un obiettivo imprescindibile e quindi parte della costruzione del progetto stesso. Grazie a questo lavoro potranno essere definiti gli obiettivi del progetto in grado di produrre i benefici attesi.

Potremmo sintetizzare il percorso logico di un progetto di innovazione come segue in funzione della tipologia di innovazione:

Dove la rilevanza delle fasi per ogni tipologia di innovazione può essere espressa qualitativamente come segue:

* – rilevanza bassa / ** – rilevanza media / *** – rilevanza alta

Nel caso di innovazione di prodotto, come approfondito per i prodotti da costruzione, l’analisi tecnico-normativo è la base ineludibile per definire le prestazioni (non prescrizioni) del risultato finale del progetto.

Nessun antagonismo

In alcuni casi mi sono ritrovato in una sorta di antagonismo di ruoli, da qui il titolo provocatorio “Innovazione vs Conformità“, dove ricercatori e/o docenti esperti e capaci ponevano la conformità normativa come un tema quasi “burocratico” da spostare alla fine del loro lavoro (e che a loro non interessa).

Ma questo aspetto interessa l’imprenditore, che rischia di ritrovarsi alla fine del progetto senza dei fondamentali pezzi per il go to market della soluzione. Per questa ragione sconsiglio la separazione del lavoro da svolgere, ma bensì è da promuovere una sua integrazione efficace.

Da buon project manager ed innovatore focalizzato ai risultati, cerco sempre di far comprendere, con i giusti tempi e modalità, la necessità di una definizione a monte dell’avvio del progetto delle destinazioni d’uso e delle prestazioni ricercate, per poi accompagnare il percorso con una validazione normativa in funzione del mercato target.

Come gestire la conformità

La gestione della conformità passa attraverso una prima fase di analisi e conoscenza approfondita della soluzione che si sta perseguendo e della sua applicazione (o applicazioni).

Tale analisi è alla base della conoscenza del contesto che ogni organizzazione deve avere ben chiaro e va arricchita non solo con gli aspetti normativi, ma anche con elementi tecnici quali:

  • L’acquisto/installazione/uso richiede particolari competenze e/o attrezzature?
  • Necessito di specialisti per la progettazione?

e di mercato:

  • Quale soluzione/prodotto sostituisco o completo?
  • Qual è il lavoro che il mio cliente deve fare per poter trarre valore dalla mia proposta?

Svolta questa analisi devo scegliere cosa perseguire. Perché in tutti i progetti devo fare delle scelte per iniziare, in quanto il time to market è stringente e non posso passare anni per concludere un percorso che ritengo “completo”, ma devo individuare quale sia il minimum viable product in grado di generare valore, con una visione chiara sulle possibilità di sviluppo per poi incrementarle e dimostrare al cliente di essere in grado di portare valore con continuità rispetto alle sue effettive esigenze, non solo per quelle esplicite, ma anche per quelle latenti.

Così facendo abbiamo individuato gli elementi imprescindibili, in maniera incrementale e sempre dinamica, mai statica, che dovrà possedere il risultato del progetto di innovazione.

Per non dimenticare e condividere con il team di progetto queste informazioni creiamo delle check list dinamiche, nelle quali indichiamo in maniera chiara e sintetica cosa il risultato deve possedere / essere in grado di performare, assegnamo ad ogni punto un responsabile e delle scadenze.

Questa semplice modalità gestionale è dirompente nella sua capacità di agevolare la buona riuscita dei progetti di innovazione.

L’importanza di un progetto

Appare ormai chiaro oltre ogni plausibile dubbio che ogni innovazione di valore, affinché diventi tale nella sua capacità di generare valore, deve essere gestita come un progetto con tutte le sue componenti.

La gestione di un progetto è ciò che trasforma una buona idea in un’innovazione di valore

Di come gestire per vincere ne abbiamo già parlato diffusamente.

I benefici della normazione nei progetti di innovazione

Di seguito si pubblica un’interessante infografica apparsa sul numero di “Unificazione&Certificazione” n° 3 di marzo 2020. La stessa è stata predisposta da UNI per chiarire i benefici della normazione nei progetti di ricerca e innovazione e il ruolo attivo che può assumere l’ente in questo.

Serve aiuto?

Per innovare l’istinto non basta, serve metodo e determinazione per individuare quali siano gli elementi vincenti nel nostro ecosistema che formano la catena del valore.

ARM Process ha oltre 15 anni di esperienza in innovazione e gestione. Se avete richieste di approfondimenti su casi specifici non esitate a contattarci.