Il tema della sostenibilità in edilizia è da tempo dibattuto e affrontato secondo diversi approcci, ad iniziare dall’efficientamento energetico degli edifici, questo perché sono responsabili del 40% del consumo di energia e del 30% delle emissioni di gas serra in Europa.

Come ormai ben noto, la questione sostenibilità non si conclude con il solo risparmio energetico, ma si estende anche all’utilizzo consapevole di tutte le risorse finite del pianeta (terra, acqua…).

Per gli edifici, oltre al tema della sostenibilità ambientale, si aggiunge anche quello legato al comfort per l’uomo, in quanto noi passiamo il 95% di tempo negli ambienti confinati e il loro impatto può avere anche effetti negativi sul nostro benessere (ad esempio attraverso la Sindrome dell’Edificio Malato).

Secondo il World Health Organization nel 2012 ci sono stati 99.000 decessi in Europa attribuibili all’inquinamento all’interno delle abitazioni. Questo dato, estremamente preoccupante, ci dimostra come la qualità dell’aria interna sia un tema di cui occuparsi, sensibilizzando i committenti ed istruendo i professionisti ed imprese su come soddisfare tale requisito. Il benessere degli ambienti interni per gli occupanti deve essere parte integrante delle strategie per soddisfare i requisiti di sicurezza e benessere di un edificio, considerando la richiesta di edifici sempre più performanti sotto il profilo della tenuta all’aria.

Va ricordato infatti che, per migliorare l’efficienza energetica di un edificio, agiamo su due aspetti, il primo passivo (involucro isolato e non disperdente) ed il secondo attivo (impianti efficienti).

Rendere un involucro non disperdente significa evitare che l’aria all’interno dell’edificio esca, portando con se calore nella stagione invernale e refrigerio in quella estiva. Questa strategia migliora anche le prestazioni acustiche (se non passa aria non passa neppure il rumore) e la durabilità (se non passa aria non passa neppure l’umidità che può deteriorare le strutture).

Per questo un involucro non disperdente ha un impatto assolutamente positivo sull’ambiente e la durabilità dell’edificio.

Ma sull’uomo?

Come introdotto precedentemente dobbiamo considerare che minore è la fuoriuscita d’aria dall’edificio, maggiore è la permanenza nell’ambiente dei composti inquinanti.

Dobbiamo quindi trovare strategie di miglioramento della qualità dell’aria interna, ma come?

Ecco le principali:

  1. Utilizzare solo ed esclusivamente materiali basso emissivi (ovvero con una bassissima emissione di composti inquinanti) per i prodotti da costruzione installati in situ all’interno dell’edificio, ma anche per arredi, tappezzerie e detergenti.
  2. Ventilare adeguatamente gli ambienti per evitare concentrazioni di inquinanti, in funzione di quanto l’involucro è non disperdente e della qualità effettiva dell’aria interna (ad esempio attraverso un rilevatore di CO2).

Chiunque progetti e/o realizzi oggi un edificio deve quindi necessariamente comprendere che la realizzazione di una “casa in classe A“, sotto tutti gli aspetti, non solo quello energetico, affronta:

Ambiente & Uomo come il problema e la soluzione al tempo stesso per la sostenibilità

Questi due elementi devono essere posti al centro della progettazione integrata dell’edificio sin dalle prima fasi del concept architettonico e per tutto il percorso di vita dello stesso, sino alla sua dismissione o ristrutturazione, per ottenere:

architettura, sicurezza, benessere, energia, sostenibilità per Ambiente & Uomo