I dettagli fanno da sempre la differenza in qualunque attività noi svolgiamo
Si notano se l’osservatore ha la necessità di farlo. Tale necessità può nascere dall’interesse specifico per l’argomento o perché c’è un problema da risolvere, quindi l’attenzione è massima.
Per altri osservatori possono essere invece solo appesantimenti, che rendono anzi il contatto con l’argomento più difficile. Questo ci impone di scegliere i modi con cui comunicare, ovvero se e in quali fasi dettagliare gli argomenti. Se c’è interesse da parte del nostro interlocutore la fase di dettaglio sarà crescente, altrimenti si fermerà al “messaggio base” da lasciare (e che rimanga).
L’utilizzo di metodi e modelli specifici ci aiuta ad assolvere al compito primario per cui siamo stati chiamati nel gruppo (designer, progettista strutturale, esperto della comunicazione…), con perizia e professionalità, come un attento ed esperto artigiano.
Ma siamo certi di non aver dimenticato qualcosa?
Se consideriamo che secondo uno studio di Albert Mehrabian (1972) l’efficacia di un messaggio dipende solamente in minima parte dal significato letterale di ciò che viene detto (il 7%), come facciamo a sapere se realmente i requisiti individuati portano valore agli stakeholder? Siamo certi che l’effetto ottenuto sia quello desiderato?
Nell’incertezza e fluidità in cui ci muoviamo dobbiamo costruire relazioni efficaci
Perché è il team che ottiene i risultati e sono gli stakeholder che identificano quali debbano essere. Quindi il fulcro del successo sta in queste relazioni.
La costruzione dei rapporti passa inevitabilmente per la cura dei dettagli, l’ascolto e l’empatia, comprendere quali siano gli interessi degli stakeholder per creare una cultura organizzativa nella quale l’ambizione di obiettivi personali e organizzativi convergano, creando effettivo coinvolgimento e motivazione.
I dettagli nei rapporti sono fondamentali, avvicinati e scoprilo!