Si pubblica un articolo, curato dal nostro partner avv. Elisa Lagni, in merito all’oggetto. Per qualsiasi approfondimenti non esitate a contattarci.

Con provvedimento del n. 307/2012, il Garante Privacy ha nuovamente sostenuto che il contenuto del PC di un dipendente può essere controllato solo se il dipendente è stato previamente precisamente informato dall’azienda di questa possibilità di controllo e se vengono comunque rispettate la libertà e dignità del lavoratore.
Nel caso specifico il dipendente era stato licenziato sulla base di documenti presenti in una cartella personale del pc portatile aziendale consegnato dal dipendente per il periodico back up. Nella cartella personale si trovavano documenti relativi ad attività svolta dal dipendente in concorrenza con il proprio datore di lavoro.
La società, secondo il Garante, ha violato la privacy in quanto non ha informato preventivamente il lavoratore sui limiti di utilizzo del bene aziendale e sulla modalità di controllo effettuate sulle informazioni in esso contenute.