Come fare innovazione? Bè copia!

Sicuramente a qualcuno si sono rizzati i capelli in testa ed è pronto a difendere il potere supremo della creatività che nessuno può copiare. Ed è vero, ma permettetemi di farvi presente una cosa.

Asknature è un database nel quale possiamo trovare una serie di soluzioni che la natura già offre grazie alla sua continua evoluzione di oltre 3 miliardi di anni, non esiste nessun altro con tale esperienza e con un database così ricco. Noi non dobbiamo fare altro che applicare al nostro caso specifico alcune di queste soluzioni, come è riportato sul sito:

Life on earth presents elegant solutions to many of the challenges that designers and innovators face every day

A questo link si trovano 14 esempi di invenzioni ispirate dalla natura.

Come applicarlo al nostro caso specifico?

Il metodo lo prendiamo in prestito dal TRIZ di Genrich Altshuller [1926 – 1998], in sintesi questo ingegnere russo analizzò 400.000 brevetti di invenzioni, di tutti i settori, scoprendo che il 98% delle stesse utilizzavano un principio risolutivo già noto!

Quindi se stai pensando ad un’invenzione che risolva un problema o migliori una situazione nel tuo settore, sappi che nel 98% dei casi qualcuno ci ha già pensato, ma in un altro settore.

Ciò che Altshuller propone è quello di astrarre dal contesto specifico il problema, in modo da limitare l’inerzia psicologica che normalmente abbiamo (solitamente guardiamo cosa fanno i nostri competitors, del nostro settore e se non vediamo nulla pensiamo “se non ci hanno già pensato significa che non si può fare…”) e di considerare solo le funzioni da ricercare per risolvere il problema.

Non dobbiamo cercare la nuova penna che scriva ovunque, ma uno strumento ergonomico in grado di lasciare traccia su un foglio, che duri XX, che non pesi più di YY… Da qui vedere come le singole funzioni sono state risolte in tutti i settori… ed in natura!

Come applicarlo al settore edile?

Come recentemente ribadito, nonostante il settore delle costruzioni sia critico a livello globale, il suo tasso di innovazione è estremamente basso.

Secondo il report “Reinventing Construction: a Route to Higher Productivity – February 2017” della McKinsey Global Insitute, globalmente il settore delle costruzioni vale 10 trilioni di $ e ha a disposizione 1,6 trilioni di $ di opportunità pronte per essere colte.

La possibilità di innovare è perfettamente visibile dal seguente grafico tratto dal report sopra indicato:

Come si può vedere nel periodo 1995-2014 la manifattura ha avuto un tasso composto di crescita annua pari a 2,6 volte rispetto a quello del settore delle costruzioni.

Sicuramente il manifatturiero è molto regolato, con produzioni standardizzate e risente della globalizzazione in termini di competizione e richieste globali di prodotti che possono essere distribuiti “worldwide“. Il settore delle costruzioni è invece molto frammentato, si tratta di vendere spesso una promessa di prodotto, non un prodotto seriale, ma altresì le competenze di project management e gli investimenti in ricerca e sviluppo sono assolutamente scarsi.

Cosa fare?

Un’innovazione di valore non è mai il risultato di eccellenze specifiche: un prodotto dalle prestazioni superiori, canali di vendita infallibili…  ma è piuttosto la combinazione vincente di molteplici elementi, l’insieme dei quali genera valore (il modello di business).

Come riportato nel precedente articolo “L’edilizia 3.0 in Italia… la meccanica” la soluzione sta nella contaminazione e nel copiare le best practice dei settori vincenti, adattandole alle situazioni contingenti, con una visione di cambiamento forte da ispirare i nostri collaboratori, partner, fornitori e clienti.

Ricordiamoci che l’Italia gioca ancora oggi una posizione di eccellenza globale nel settore del manufacturing, mantenendosi al 6° posto; abbiamo a disposizione le basi per uno sviluppo nuovo nel settore dell’edilizia, quello intelligente, industriale e sostenibile.

Quindi permettetemi di ribadire che;

Per rompere con il passato dobbiamo avere una chiara visione del futuro. Questa può essere la meccanica

La prossima volta che ci approcciamo ad un progetto edile, non pensiamo alla “casa“, ma ad una “auto” o ad un “carrello elevatore“… a qualcosa che deve essere progettato fin nel minimo dei dettagli, togliendo ciò che non crea valore e massimizzando le prestazioni volute (efficienza energetica, durabilità, antisismici, comfort acustico…).

Facciamoci affiancare da professionisti del settore della meccanica, facciamoci contaminare dal loro modo di lavorare.

Facciamo che l’edilizia 3.0 italiana sia il nuovo fiore all’occhiello del paese