L’attività di supporto all’innovazione che svolgo ormai da 15 anni per organizzazioni pubbliche e private mi ha dato l’opportunità di lavorare con realtà consolidate che intendono modificare il loro business per crescere in modo duraturo e sostenibile, innovare l’organizzazione o lanciare con successo nuovi prodotti o servizi.

Recentemente ho avuto l’opportunità di lavorare in una start-up (spin off di un’importante ente) sin dalla definizione iniziale del suo business, diventando socio e co-fondatore 

Questa grossa opportunità mi ha permesso di capire quali siano le reali differenze nel fare innovazione con le start-up? 

Le differenze ruotano principalmente attorno al tema della governance.

In una realtà consolidata la governance esiste, magari deve essere strutturata, adattata o semplicemente migliorata (casa sempre possibile), ma comunque c’è ed è nota.

In una start-up no.

Quando si è nella nebulosa iniziale dello stacco da terra del business scelto la cosa più impegnativa da fare per l’imprenditore capofila (solitamente l’ideatore) è quella di mantenere saldo il timone, di scegliere soci fidati e affidabili ai quali delegare le attività che non rientrano nelle proprie corde (o che possono fare meglio dando un’accelerazione all’iniziativa), stabilire la visione dei risultati e continuamente verificare che le azioni messe in campo siano efficaci nel portare l’iniziativa verso quell’obiettivo.

Se mi permettete la metafora

Una nuova iniziativa è come una piccola imbarcazione che intende solcare il mare. Spesso è un mare agitato dalla competizione, in alcuni casi può essere un mare più calmo se navighiamo in acque nuove

In ogni caso questo nuovo natante sarà soggetto a correnti improvvise, cambi di vento e bonaccia. Il capitano deve ascoltare e comprendere i segnali che giungono dall’ecosistema e guidare il proprio equipaggio alla meta stabilita (visione), puntando sempre lo sguardo ad essa e facendo in modo che anche i suo compagni di viaggio guardino in quella direzione con fiducia. Ma mai lasciare che la barca vada dove la “porta il vento”!

Essere capitani coraggiosi oggi non significa essere spavaldi, ma leader attenti e capaci!